Train Chronicles: le attività da treno (seconda parte)

Postato il 13 Febbraio 2014 /

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Categorie: Train Chronicles

Proprio la settimana scorsa avevo cominciato a raccontare di tutte le piccole attività svolte dai viaggiatori in treno. Mi era rimasta particolarmente impressa una ragazza che lavorava all'uncinetto anche se sono quasi sicura di ricordare di aver visto anche una signora che lavorava a maglia, qualche anno fa. Io stessa, negli anni, ho sfruttato quei cinquanta + cinquanta minuti di viaggio per le attività più disparate: oltre ad usarle per studiare nel periodo dell'università, c'è stato il periodo in cui guardavo su un lettore multimediale minuscolo i video registrati dalla tv che non volevo assolutamente perdere ma che non avevo mai tempo di vedere a casa. La maggior parte delle volte mi dedicavo alla lettura ma tutti i libri, viaggiando ogni giorno in zaini o borse, si rovinavano moltissimo. Per fortuna, un paio di anni fa ho preso un kindle e il problema si è risolto molto facilmente. Da quando viaggio in compagnia di Alice, Elisa, Roberto e Claudio mi capita di non svolgere alcuna attività particolare perché spesso passiamo il tempo chiacchierando. Probabilmente saremo poco produttivi, ma almeno ci divertiamo. A volte, però, siamo tutti in po' stanchi e ci dedichiamo ad altro: ascoltiamo musica, leggiamo o dormiamo. Era da un po' di tempo che volevo scrivere qualcosa su Alice, che ha una grandissima capacità di ottimizzazione del tempo che ha a disposizione. In periodo di esami usa tutto il tempo che trascorre in viaggio per riorganizzare gli appunti, sottolineare le pagine del libro che studierà la sera o sbobinare le lezioni che non ha potuto frequentare. Se per svolgere qualcuno di questi compiti le serve un tavolino, allora al mattino prende il treno delle 8.00 che ha i tavolini. Quando non ha esami, si dedica ad un lavoro che io tante volte ho cercato di fare costantemente ma che non sono mai riuscita a portare avanti per più di uno o due mesi: tenere la sua contabilità personale. Ogni sera, prima di fare chiacchiere, leggere un libro o sonnecchiare un po', tira fuori i suoi scontrini e comincia a scrivere sul suo organizer 9x17 mm. Poi fa un rapido conto di quanto denaro ha con sé e, una volta terminato, esclama "Torna tutto!". Beata te, Alice: hai proprio un talento! Quello che mi colpisce maggiormente di lei è che una volta puntato l'obiettivo non si concede alcuna deviazione: quel che deve essere fatto va portato a termine. Da quando la conosco, non l'ho mai vista rinunciare a fare un esame. E soprattutto, non ne ha mai dovuto ripetere uno, mentre tanti suoi colleghi non lavoratori a volte vengono bocciati. Molto spesso, invece, si tende a rinunciare a svolgere l'attività che si è cominciata a causa di un vicino rumoroso, un compagno di viaggio che ha voglia di chiacchierare o la mancanza di posto. Ci vuole sempre una grande forza di volontà, perché viaggiare in treno significa comunque dover vivere in una situazione di scomodità che spesso alimenta la nostra pigrizia: "Chi me lo fa fare? Posso farlo a casa." Ma sappiamo bene che a casa ci aspetta altro da fare e che già arriveremo molto tardi, quando solitamente la gente normale che arriva a casa poco dopo la fine della sua giornata lavorativa ha già finito tutto da un pezzo. In attesa del teletrasporto, non ci resta che andare avanti ogni giorno sperando di avvicinarci presto a casa e cominciare una vita normale. Nel frattempo, facciamo i supereroi!

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