Train Chronicle: Rasputin

Postato il 29 Novembre 2013 /

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Categorie: Racconti, Train Chronicles

Viaggiare in treno significa vedere ogni genere di persona: abbiamo visto l'uomo che si pulisce le scarpe mentre rientra a casa, o l'uomo che cambia sempre posto. Un altro personaggio che mi affascina da anni, anche se in realtà non fa niente di particolarmente strano, è l'uomo che io chiamo "Rasputin". Non è infatti ciò che fa ad essere particolare, bensì il suo aspetto decisamente originale.

Rasputin

Il nome viene proprio dalla barba di Rasputin, monaco russo decisamente originale divenuto famoso ai tempi dello zar Nicola II all'inizio del '900. Divenne famoso per la sua capacità di guarire i malati terminali, tanto che fu chiamato ad occuparsi del figlio emofiliaco dello zar. Del nostro viaggiatore, a dire la verità, non saprei dire altro se non che vederlo mi ricorda in parte Rasputin, in parte i guerrieri giapponesi dei film di serie B che si vedevano un tempo negli anni '80 o in Samurai, la serie tv che vede protagonista Kinnosuke (Nakamura) Yorozuya nei panni di Itto Ogami. °Il nostro Rasputin viaggia composto, con la schiena perfettamente dritta mentre tiene sulle ginocchia il portatile e scrive. I suoi capelli sono grigi e la barba, molto diversa da quella di Rasputin, è invece molto lunga e sottile all'estremità finale. Non credo mi sia mai capitato di vederlo sul treno al ritorno, ma su quello con cui vado verso Bologna e che parte da Bolzano sì. Chissà da dove viene? Ho spesso cercato di immaginarne la storia perché mi ha sempre colpito il suo aspetto. Ho immaginato un uomo che cura molto il benessere del corpo, forse uno yogini o un praticante di arti marziali. Sarei decisamente curiosa di conoscere anche le sue letture: Dalai Lama, Osho? Sarà un tipo meditativo o invece un forte combattente? Forse nulla di tutto questo. Ci sono tante persone particolari sul treno quante altre che di primo acchito non si fanno notare. Ma ognuna di loro ha una storia.

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