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Train Chronicles

Train Chronicles: personaggi da stazione

reddittumblrmailSe avete mai frequentato una stazione, che sia dei treni o degli autobus, sicuramente vi sarete accorti che questi luoghi tendono a raccogliere un certo numero di persone atipiche e molto particolari. Ricordo in particolar modo i tempi del liceo, quando una vecchietta che era nota a tutti fin dalla mia infanzia era diventata nostra compagna di viaggio. Oggi non c'è più, ma la ricordo per la sua costanza e tenacia nel vivere come una vagabonda nonostante avesse la possibilità di una vita in casa, davanti al focolare. La chiamavano "Matta Luja". Viaggiava con le sporte piene delle sue cose: abiti, scarpe, vettovaglie. La sua casa era in quelle sporte. Le contavamo sempre: un giorno raggiunse il record di dodici sporte, sei su un braccio e sei sull'altro: temevamo che sarebbe caduta con tutto quel peso, o che le si fermasse la circolazione. Molte volte, è vero, questi strani personaggi sono un po' matti. C'è la signora con l'esaurimento nervoso che ha lasciato il lavoro e porta con sé una difficile situazione familiare. Non compra mai il biglietto e spesso le fanno la multa, ma dato che là dove vive non trova nulla che possa dare conforto alla sua vita disordinata, ogni giorno prende il treno e fa le sue piccole spese a Bologna, per vivere per qualche ora in un mondo diverso. C'è il ricercatore a tempo indeterminato. Tempo indeterminato inteso come contratto, uno dei pochi che snoo riusciti ad ottenere un'assuzione a vita nel mondo universitario. Non scambia una parola con nessuno, non guarda nessuno. Per lui gli altri non esistono e, infatti, spesso li urta, ruba loro il posto: l'importante è arrivare prima degli altri, farcela, raggiungere l'obiettivo. Che sia un sedile libero o riuscire a prendere il treno al volo, poco importa se sulla sua traiettoria c'è un'altro essere umano. Lui travolge tutto e tutti: l'importante è arrivare. C'è la ragazza che fa la pendolare da poco e lavora nell'agenzia interinale. Anche lei, per arrivare in stazione, non guarda in faccia nessuno. Lei ti si affianca in macchina nella corsia di svolta a sinistra al semaforo, poi, quando arriva il verde, parte veloce e ti taglia la strada. Per arrivare a prendere il treno al volo alla faccia tua. Guarda sempre avanti, come un treno che vola sulle rotaie. Ed è sempre in ritardo. La maggior parte delle persone che popolano le stazioni non vedono gli altri. Ognuno guarda davanti a sé ed è solo in quegli istanti, minuti, ore di attesa. Ognuno separato dagli altri come se fosse avvolto da una patina invisibile. "Nessun essere vede l'altro. Ognuno è solo", diceva Hermann Hesse.
chiara@grannyshouse

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Blogger at Granny's House
Blogger e copyeditor, vive nel caos e ha sempre tante idee in testa.
Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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