Train Chronicles: il caldo e il freddo
Postato il 20 Dicembre 2013 /
Il treno, come ogni luogo di aggregazione, presuppone un certo grado di sopportazione degli altri. Ci porta ad una convivenza forzata, a sopportare le abitudini degli altri, le stranezze, i discorsi.
È impossibile che, in un luogo così ristretto, tutti possano andare d'accordo su molte cose, ma certamente è escluso che la temperatura sia adeguata a tutti.
Adesso ci troviamo nel periodo più freddo dell'inverno. Ci sono treni come il Vivalto che hanno un sistema di autoregolazione della temperatura, per cui al raggiungimento di quella impostata cominciano a sparare aria fredda dalle bocchette. Il risultato è un vento gelido dritto sul collo!
I treni a lunga percorrenza come quello delle 7.46 del mattino proveniente da Bolzano, invece, fanno parte di una generazione precedente in cui il riscaldamento sembra essere on/off. Le bocchette ai piedi dei passeggeri possono essere completamente spente o sparare aria bollente dritta sui piedoni di ognuno.
Il nuovo treno ad alta frequentazione che ultimamente troviamo ad aspettarci sul binario 2 al piazzale ovest alle 18.42, invece, sembra quasi avere un'impostazione umana della temperatura.
Il risultato? La maggior parte delle persone che viaggiano su questi treni si suddividono in freddolosi e non. Chi resta su un treno bollente completamente vestito con giacca, sciarpa e berretto e chi invece si spoglia di tutto ciò che ha addosso e comunque continua a sudare; chi continua a spostarsi e non trova pace accanto alle bocchette e chi invece si gode tutto il calore.
Di tutti questi passeggeri, c'è chi si lamenta e protesta con il controllore, mentre la maggior parte delle volte si è costretti a tacere e tenersi il caldo (o il freddo).
Anche nella combriccola del treno non ci troviamo d'accordo sulla temperatura: Alice sembra essere l'unica ad avere una percezione della temperatura quasi normale, mentre Roberto ed Elisa sono decisamente calorosi. Io, neanche a parlarne, muoio sempre di freddo.
Nonostante questo continuiamo a viaggiare insieme e sopportarci. Un'oasi felice? Chissà.
Blogger e copyeditor, vive nel caos e ha sempre tante idee in testa.
Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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