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Train Chronicles

Train Chronicles: il Motor Show

reddittumblrmailIl 2013 si è distinto per la mancanza di un evento terrificante che tutti i pendolari hanno sempre cercato di evitare: il Motor Show. Gli appassionati attendevano con impazienza questo evento. Chi prendeva ferie mesi prima, chi si faceva fare la giustificazione falsa dal papà, ognuno di loro faceva di tutto per parteciparvi. E come raggiungere l'agognata meta? Grazie alle navette organizzate apposta per l'evento, la maniera migliore per raggiungere il luogo sacro del Motor Show era il treno. Con somma gioia dei pendolari. Prendere un treno a lunga percorrenza per un pendolare significa già lottare con le mani, coi denti, coi calci per trovare un posto. Se poi un pendolare deve affontare una simile lotta sapendo che sul treno troverà tutti gli appassionati di automobilismo già ben seduti, pasciuti e accomodati, probabilmente dormienti o nell'atto di studiare ciò che troveranno a Bologna, allora possiamo già dire che si tratti di una lotta impari e ingiusta. Il pendolare, infatti, non solo deve affrontare una giornata atroce al lavoro ma deve anche raggiungere un luogo che non vorrebbe vedere nemmeno col binocolo faticando più di Ercole. Una vera ingiustizia. Quando facevo l'università (parliamo degli anni tra il '95 e il 2001) nel periodo del Motor Show le previdenti Ferrovie dello Stato prendevano in considerazione la possibilità di aggiungere una corsa a metà mattina e, incredibile dictu!, aggiungeva delle carrozze ai treni già previsti. Bei tempi allora... Le carrozze aggiuntive non sopperivano il bisogno di posti in più ma almeno davano speranza ai poveri pendolari che tentavano la scalata alla carrozza e, quando erano fortunati, riuscivano a trovare un posto in piedi. In genere, il posto a sedere nel lasso di tempo tra le 7 e le 10 era davvero un sogno proibito. Tuttavia, avere la fortuna di stare in piedi in una carrozza iperriscaldata piena di gente pronta al cazzeggio era una piccola gioia mattutina. Ricordo scene di svenimenti e facce sofferenti: gente che pativa il caldo ma non aveva lo spazio sufficiente per togliersi la giacca; gente che aveva il calo di zuccheri e sbiancava rovinosamente, rimanendo in piedi solo grazie ai compagni di viaggio, colonne portanti della sua sopravvivenza; gente che per poter respirare cercava di raggiungere le porte esterne ma rimaneva bloccato in mezzo alla gente e doveva soccombere al caldo e all'inesorabile vicinanza dell'umanità alla quale si era appena condannato da solo. Tutto questo perché chi sta seduto comodamente non suda, anzi, a volte ha freddo: per questo motivo preferisce vedere sbiancare la gente piuttosto che aprire un solo spiraglio del finestrino. Non sia mai! Arrivare al Motor Show con un principio di raffreddore sarebbe cosa disdicevole. Di anno in anno, le Ferrovie dello Stato divenute Trenitalia hanno cominciato a scordare la previdente soluzione della corsa aggiuntiva al mattino e quasi fin da subito ha pensato (mossa geniale!) non di aggiungere ma addirittura di togliere delle carrozze al mattino. Morale della favola: più di una volta ho visto il treno arrivare a San Giovanni in Persiceto e lasciare a terra i pendolari che dovevano andare a lavorare, mentre i cazzoni che andavano al Motor Show se ne stavano belli belli seduti, comodi e tranquilli. Bei ricordi, niente da dire. Il Motor Show, che per tanti anni ha fatto girare soldi e sognare il benessere, quest'anno non è stato organizzato. Non ho dovuto chiedere ferie per quella settimana (ottima soluzione per i lavoratori, quando possibile), mi sono quasi sempre seduta al mattino e non mi sono preoccupata dei soldi perduti da chi ne faceva tanti quando l'ineguagliabile evento aveva luogo. Chiamatemi egoista... ma chi se ne frega.
chiara@grannyshouse

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Blogger e copyeditor, vive nel caos e ha sempre tante idee in testa.
Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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