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Train Chronicles

Train Chronicles: quando non sarebbe proprio giornata…

reddittumblrmailSarebbe il momento di aggiornare la Legge di Murphy applicata ai treni, perché finora non ho mai parlato di scioperi o di quei tipici ritardi dovuti ai guasti. I guasti al treno. Vi sono mai capitati? Sono uno spauracchio terribile per il pendolare perché sono assolutamente imprevedibili, non lasciano speranza e se proprio quel giorno deviandare ad un appuntamento (che sia una visita medica, un colloquio, un esame o devi semplicemente terminare un lavoro importantissimo) ti scombinano i piani in maniera irreversibile. Proprio lunedì dovevo andare ad una visita medica alle 8.00. Il programma era prendere il treno da Verona delle 7.00 e arrivare in stazione a Bologna alle 7.50, prendere l'autobus ed essere nello studio del medico per le 8.05 al massimo. Tutto calcolato, tutto perfetto: questo treno non è mai stato in ritardo nell'ultimo mese. Dicevo a me stessa che sarebbe stato impossibile che proprio quel giorno potesse essere in ritardo. E invece no! Appena arrivata in stazione, Alice mi ragguaglia sulla situazione: il treno ha 20 minuti di ritardo per un guasto. Per quel che riguarda la motivazione, mi è parso di notare che le cause di ritardo nel magico mondo di Trenitalia siano poche: guasto al treno, guasto agli impianti di circolazione, investimento di una persona, furto di rame sulla linea. Qualcosa che si rompe, suicidi o rapine. Il Far West, insomma. La nebbia era fredda e ci infreddoliva, ma come spesso accade si ha la tendenza a non andare a ripararsi perché non sempre i ritardi vengono annunciati e occorre stare accanto al tabellone per vedere l'evolversi della situazione. Nel frattempo cominciavano ad arrivare altre persone. Il ritardo segnalato sul tabellone si era stranamente modificato in dieci minuti anziché venti, così che la speranza venisse alimentata: se avevano ridotto il ritardo, allora c'era qualche speranza che il treno recuperasse in corsa. Dopo pochi minuti, quei dieci minuti si erano già trasformati in trenta e le nostre speranze ormai erano state buttate al vento. Per noi significava una sola cosa: attendere il treno successivo delle 7.26 da Poggio Rusco, che però sarebbe arrivato troppo tardi. Ho chiamato il medico e lasciato un messaggio nella segreteria dello studio. Alice, a sua volta, aveva ormai deciso di entrare a lezione dopo la pausa, perché ormai era in ritardo anche per il quarto d'ora accademico. Pochi minuti dopo, il treno delle 7.00 veniva indicato come "Cancellato". Ogni speranza era perduta. Alle 7.26 abbiamo preso il treno successivo e siamo partiti.Poco dopo avrei fissato un nuovo appuntamento per la stessa visita: sempre alle 8 a Bologna, lunedì prossimo. Pensate un po': lunedì prossimo c'è uno sciopero di ventiquattr'ore. Chissà come andrà a finire? La morale di questa bella giornata di ritardi è che sai quando esci di casa ma non sai mai quando arrivi a destinazione. Puoi metterci tutto l'impegno che vuoi, uscire sempre in orario, arrivare in tempo, essere diligente e puntuale, ma non è detto che tu riesca ad arrivare. Per quanto attento possa essere, il pendolare ha sempre l'immagine di una persona trafelata, spesso sudata, sconvolta, spesso in ritardo e altrettanto spesso già stanco anche di primo mattino. Per chi non ha mai viaggiato non è possibile capire.
Ritardo del 18/03/2014

Ritardo del 18/03/2014

chiara@grannyshouse

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Blogger at Granny's House
Blogger e copyeditor, vive nel caos e ha sempre tante idee in testa.
Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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