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Train Chronicles

Train Chronicles: in viaggio coi colleghi

reddittumblrmailQuesta settimana sono stata stanziale. Per lavoro mi sono dovuta recare a Venezia e quindi sono stata lontana, senza andare avanti e indietro tra Mirandola e Bologna. Ero lontana da casa ma almeno ogni sera non mi aspettava un'ora di ritorno, anche se non posso dire di essermi granché riposata, anzi! Al ritorno dall'evento per il quale ci eravamo recati a Venezia, ho preferito viaggiare con i colleghi in parte perché muovermi per Venezia è cosa alquanto sconosciuta per me e in parte perché ormai il viaggio è diventata un'esperienza da condividere sempre. Fa un po' ridere viaggiare con chi non lo fa mai. All'andata siamo arrivati con un frecciaqualcosa, quindi il viaggio è stato abbastanza comodo, correttamente condizionato e veloce. Il ritorno con un regionale veloce, invece, può essere un'esperienza traumatica per chi non è abituato a viaggiare. Innanzitutto l'arrivo in stazione alle 11.37 per un treno che deve partire alle 11.42 si potrebbe definire decisamente in anticipo. Una collega, invece, non appena ha sentito annunciare che il treno per Bologna era in partenza sul binario XX ha cominciato a spronare tutti a sbrigarsi e obliterare il biglietto. Noi tutti sappiamo, invece, che l'espressione "in partenza" indica solo che il treno a breve partirà da un determinato binario, ma sappiamo anche che l'incognita resta sempre il quando partirà, perché non è detto che parta puntuale. Nonostante tutto, ho fatto anch'io la mia bella corsetta e poi le ho detto che ci si deve preoccupare solo quando compaiono le "palle" intermittenti sul display. Allora sì, invece, che si rischia di trovare le porte già chiuse o, addirittura, il treno che se ne va. La scelta della carrozza è stata un po' infelice. Probabilmente altre carrozze avevano l'aria condizionata funzionante, ma la nostra, sfortunatamente, no. Un altro collega infatti ha subito lamentato alla partenza che c'era davvero troppo caldo e io temo di non averlo affatto consolato dicendogli che l'unica soluzione era spostarsi in un'altra carrozza. Ormai eravamo già seduti e sistemati, con le valige già issate sui portabagagli... e così siamo rimasti lì. Gli ho consigliato di mettersi calmo e immobile e aspettare di smettere di sudare. Non credo che il fatto di sapere lo stato delle cose mi abbia reso un'esperta: mi sembra invece che abbia sancito la mia stabile condizione di disperata che viaggia sempre in queste situazioni di disagio. Io, dal canto mio, mi sono fatta qualche risata dentro di me pensando all'orrore dei colleghi poco abituati al treno. Il treno, ovviamente, è partito in ritardo, anche se ha in parte recuperato nel tragitto. Al mio arrivo, spavalda, ho semplicemente detto "io vado al piazzale ovest!" senza neanche guardare i tabelloni. Ma dare per scontato che il treno verso casa in un 'orario in cui non sono abituata a partire partisse dal piazzale ovest è stato un gravissimo sbaglio: una volta arrivata lì ho scoperto che sarebbe partito dal binario 4. E via, giù per le scale di nuovo! Sono arrivata addirittura in anticipo sul preventivato. La stazione di Mirandola. Finalmente a casa.
chiara@grannyshouse

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Blogger e copyeditor, vive nel caos e ha sempre tante idee in testa.
Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
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Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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