Train Chronicles: il 21 maggio non era un ritardo!

Postato il 3 Ottobre 2013 /

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Categorie: Racconti, Train Chronicles

Negli ultimi post di Train Chronicles abbiamo parlato di ritardi, con considerazioni e aneddoti. Questa volta vi voglio raccontare di come io e la pendolamica Alice siamo arrivate in ritardo nonostante il treno fosse presente e aperto sul binario di partenza. come una magia: il treno c'è ma non c'è! Era la fine di una giornata come tante: era il 21 maggio e noi eravamo stanche e desiderose di tornare a casa come sempre. Ci accomodiamo sul nostro treno Vivalto delle 18.40, nel solito posto da quattro sedili in cui speriamo sempre di rimanere da sole per poterci accomodare meglio, allungare le gambe e appoggiare le borse. Mi rendo conto che il nostro modo di viaggiare in un paese come il Giappone verrebbe paragonato a comportamento da teppiste. Ebbene, vada per le teppiste! Dopo poco, cominciamo notare che il treno non parte e comincia a farsi tardi. Inevitabile il panico degli altri viaggiatori che cominciano subito a informarsi. Si cominciano a sentire teorie complottiste, tragedie annunciate, molti cominciano a preparare strategie di comportamento calcolando i minuti di ritardo (se salgo subito sull'altro treno, quello delle 19.08, sicuramente arriverò prima a casa). Un guasto? Assolutamente no. Il capotreno ha un impegno e deve andarsene, perciò il treno non può partire. Questa informazione ci è giunta tramite l'intelligence dei pendolari, perciò va presa con le dovute riserve: lo hanno sentito davvero, o è una supposizione? Sta di fatto che anche quel giorno siamo arrivati a casa tardi su un treno che non era quello che dovevamo prendere. Quello che ho sempre trovato un po' strano è fotografare il mio treno che c'è ma non c'è dal finestrino di un altro nel binario a fianco.

Questo è il treno fermo sul binario.

Ma lo stesso treno sul tabellone non esiste!

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