Il Latte in “Scanners” (1981) di David Cronenberg
Postato il 2 Gennaio 2016 /
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Per la serie “Il Latte come celebrità, insieme alle celebrità” vi presentiamo il Latte in "Scanners" (1981) di David Cronenberg.
"Scanners", espressione dell'idea presentata in "Stereo" qualche anno prima, contiene in sé alcuni motivi ricorrenti dell'opera di Cronenberg: la mente in possesso di poteri amplificati artificialmente, una lotta tra bene e male per contrastare un piano malvagio di creare artificialmente altri scanner e invaderne il mondo.
Compare anche il tema dei due fratelli, diversi ma legati da una medesima nascita, che riscopriremo in "Inseparabili".
Tutto comincia con l'introduzione all'inizio del film di uno scanner, inconsapevole di esserlo, che provoca un attacco epilettico ad una donna.
L'uomo, il buona della situazione, è Cameron Vale. Dopo un adeguato training con lo stesso medico che si scoprirà essere suo padre, Cameron viene inviato a fermare il piano malvagio di quello che si scoprirà essere suo fratello, uno scanner intenzionato a creare una nuova generazione di propri simili.
Diversamente da "Rabid", in cui questa epidemia non trova una fine ma è destinata inesorabilmente a diffondersi, Cameron Vale riesce infine a fermare il fratello e i suoi piani malvagi, apparentemente prendendo possesso del suo corpo e soggiogandone la mente.
Per ottenere il proprio scopo, il corpo dello scanner deve essere sottoposto ad un sacrificio: la distruzione del corpo stesso, per poter liberare la mente e renderla più forte.
Se in genere Cronenberg utilizza strumenti, appendici, anfratti del corpo in cui inserire corpi estranei o trasformazioni del corpo stesso per ampliarne il potere e trasformare in realtà l'immaginazione, in "Scanner" la mente è sovrana e viene liberata in tutto la sua potenza. Per creare il potere della mente occorre usare una sostanza che trasforma il corpo; per liberarne il potere occorre liberarsi del corpo.
Vai alla wiki del film.
chiara@grannyshouse
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Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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