Il Latte in “Crash” (1996) di David Cronenberg
Postato il 19 Marzo 2016 /
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Crash
Per la serie “Il Latte come celebrità, insieme alle celebrità” vi presentiamo il Latte in "Crash" (1996) di David Cronenberg. In Crash troviamo nuovamente il tema dell'unione tra corpo umano e macchina. La macchina, in questo caso, è l'automobile ma non solo: le protesi, la trasformazione del corpo a seguito di un incidente e l'eccitazione che da questa unione si crea sono la base di questo film dall'atmosfera irreale e cupa. La vita di ogni giorno non ha più alcun interesse per il protagonista che porta il nome dell'autore di "Crash", il libro da cui è stato tratto questo film o, meglio, che è stato continuato da questo film: James Ballard. Non ci sono effetti speciali ma solo eventi meccanici di rottura e distruzione: nessuna scena al rallentatore. Le scene sono rapide, veloci, fredde e inesorabili: uno scontro reale di automobili filmato da Cronenberg per trascinarci nella storia.La trasformazione del corpo
Ballard entra in un mondo diverso da quello in cui ha sempre infelicemente vissuto attraverso una trasformazione del proprio corpo: dopo un incidente gli viene applicata una protesi esterna ed entra così in contatto con persone che hanno fatto degli incidenti e delle conseguenze degli incidenti una fonte di eccitazione sessuale. Le scene di distruzione delle auto, la vista di protesi, ecchimosi, ferite e cicatrici diventa la scintilla per scatenare impulsi ormai sopiti nella vita reale. Tutti coloro che entrano in questo vortice governato da una logica "da incubo", come definita da J.G. Ballard stesso, la accettano da subito. Non ci sono rifiuti, non ci sono ripensamenti: in un istante il passato è cancellato dal mondo delle auto e dalla perversione di Vaughan, l'appassionato delle ricostruzioni degli incidenti di personaggi famosi. L'appagamento sessuale tra i personaggi si raggiunge solo grazie all'elemento artificiale, come se la vita scorresse solo grazie ad esso. Tutto il resto è meccanicità, assenza di sentimento, assenza di reazione.Il successo del film
Come ci si potrebbe aspettare, il film non ebbe il successo sperato ma soprattutto fu molto contestato e in alcuni casi addirittura censurato. Per Cronenberg non fu una sorpresa: sapeva che un film come Crash avrebbe avuto molti detrattori ma questo non lo ha fermato. La morte del sentimento celebrata da Cronenberg trasporta questo film nel nuovo millennio. Resta, forse, da molti incompreso. È semplicemente geniale. Non solo ha perfettamente compreso il libro di Ballard fino a farne un'opera a sé, ma con questo film Cronenberg ha di nuovo voluto sfidare ogni convenzione e andare oltre l'aspettativa. "Non sono abbastanza ingenuo da credere che adattando un libro come Crash non avrei provocato certe reazioni: ma una volta fatta la scelta si dimentica tutto, non fa più parte del processo... Se ci si preoccupasse delle reazioni del pubblico si sarebbe completamente paralizzati, perché si sa che qualunque sia la direzione presa si verrà criticati e che alcuni saranno delusi. Se si pensasse allo spettatore-tipo e alle sue attese sarebbe la morte di ogni creatività." (Intervista a David Cronenberg, Intercom, 1996. http://www.intercom.publinet.it/intCronen.htm)Vai alla wiki del film.
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chiara@grannyshouse
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Vegana, yogini, fa volontariato al Canile di Mirandola "Isola del Vagabondo" ed è donatrice AVIS.
Vizia senza vergogna i suoi Bimbis e sta cercando di imparare a cucinare in una maniera decente.
Ama scrivere ma deve ancora capire se ha troppo o nulla di importante da dire.
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